Martedì 14 giugno: “Parliamo di Sicurezza!”

sicurezza

Vi aspettiamo martedì 14 giugno alle ore 19.00 presso il Centro Comunale di Cultura in piazza XXXI Martiri a Valenza.

Interverranno esperiti della Polizia Locale, della Polizia di Stato.

Coordinerà i valori l’Assessore alla Sicurezza Marina Baiardi.

Gianluca Barbero Candidato Sindaco del Centrosinistra!

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Gianluca Barbero è il candidato Sindaco del Centrosinistra!

Questi i risultati delle primarie

Totale votanti 854

Gianluca Barbero: 465 pari a 54,5%

Settimio Siepe: 230 pari a 26,9%

Daniela Zanotto: 152 pari a 17,8%

Schede nulle: 6

Schede bianche:1

Grazie a tutti per l’importante sostegno.

Diamo a tutti appuntamento a domani alle 21.00 presso il Centro Comunale di Cultura per parlare di welfare e terzo settore insieme al Sottosegretario al Ministero del lavoro Luigi Bobba che dialogherà con il Candidato Sindaco di Valenza Gianluca Barbero!

Gianluca BARBERO il nostro Sindaco! -1 alle primarie

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Vi aspettiamo domani dalle 08.30 alle 20.00 presso il Centro Comunale di Cultura per votare Gianluca BARBERO come candidato Sindaco per il Comune di Valenza.

Vi ricordiamo di portare con voi la tessera elettorale.

Ci deviamo domani per scegliere BARBERO candidato Sindaco!

 

 

Votiamo Gianluca Barbero candidato Sindaco di Valenza – 2 gg alle primarie

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Domenica 08 marzo dalle 08.30 alle 20.00 vi aspettiamo numerosi per sostenere la candidatura a Sindaco di Valenza di Gianluca Barbero.

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Intervista a Gianluca Barbero candidato Sindaco del PD alle primarie di centrosinistra.

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Riportiamo di seguito una parte dell’intervista a Gianluca Barbero, candidato Sindaco alle primarie di centrosinistra pubblicato sul sito http://www.radiogold.it

– La nostra prima tornata di approfondimenti sulle primarie del centrosinistra a Valenza si chiude con Luca Barbero. È lui l’uomo scelto dal Partito Democratico anche se proprio questa indicazione ha suscitato non poche discussioni nel corso di questi giorni, tra i silenzi carichi di delusione di Mauro Milano, che avrebbe reclamato una maggiore apertura da parte di quello che “rimane” il suo partito, e l’intreccio di giochi politici che sono subentrati. Di certo quasi tutti i fari degli appassionati di politica sono oggi puntati sulle primarie del centrosinistra. Da quanto succederà l’8 marzo deriveranno a ruota le azioni delle molteplici forze politiche che ambiscono a un ruolo da protagonista alle prossime elezioni. Quando però si parla di primarie a Valenza inevitabilmente spunta un quarto nome, quello di Mauro Milano. Luca Barbero, ai microfoni di Radio Gold News, la domanda sul perché dell’esclusione del suo compagno di partito se l’aspettava e ha spiegato: “la scelta di definire me come candidato è stata condivisa. Lo strumento delle primarie è difficile e a Valenza è la prima volta che viene utilizzato. Anche a livello nazionale assistiamo alle difficoltà nel trovargli forma e regolamentazione. È una questione che va oltre il partito di Valenza su cui il Pd con generosità si sta cimentando. Con sofferenza stiamo facendo questo cammino e rivendico l’orgoglio di appartenere all’unica forza politica che propone questo tipo di iniziative. Tutti parlano di primarie e quindi delle nostre primarie. Noi siamo gli unici a farle. A volte sbagliamo dei passaggi e urtiamo qualche sensibilità, ma è uno sforzo enorme di cambiamento per cui capita che ci siano incidenti di percorso. Tutto però credo si risolverà e Mauro è una energia importante per il nostro partito“.

Tornando però alle questioni di Valenza la città sta dimostrando una sorprendente vitalità, al di là delle primarie, ma questo non ha stupito Barbero: “io colgo la positività di tutto questo. Valenza ha bisogno in questo momento di partecipazione e noi abbiamo lavorato su questo con la giornata delle idee dell’11 gennaio, tanto per citare un esempio. In questo fermento ci sarà anche un pezzo di vecchia politica ma secondo me ci sono molti fermenti che voglio giudicare e vedere positivamente“. Barbero è infine convinto che Valenza abbia bisogno “di un sogno e di piedi in terra. Di un sogno perché non possiamo vivere solo la realtà e abbiamo bisogno di credere davvero che la nostra comunità, tra 20-30 anni, possa essere qualcosa di bello e di speciale. Di piedi in terra perché il cammino per raggiungerla è fatto di atti concreti.

Di certo Barbero partirà da favorito, abbiamo concluso, per ora, chiedendogli se si sente davvero favorito: “parto con un sostegno di un partito importante e con la mia disponibilità a credere nel sogno di cui parlavamo prima. Io sono un valenzano e metto a disposizione di tutti la mia faccia e la mia valenzanità“.

 

 

L’urbanistica in un post-it

urbanisticaTutti i post-it del tavolo Valenza è cambiata: consumare meno suolo creando nuove opportunità

  • Riqualificare ii vecchi fabbricati è difficile
  • Il mercato coperto può essere una piazza coperta (socialità e commercio)?
  • La viabilità “bella” può essere motivo di rilancio?
  • Questo momento è buono perchè con l’IMU i terreni edificabili possono essere riconvertiti in un nuovo P.R.G. con il consenso dei proprietari….
  • Come facilitare la trasformazione degli edifici di classe G in classe A?
  • La qualità di Valenza è anche la vivibilità di una cittadina piccola
  • Occorre valorizzare il patrimonio immobiliare esistente che si è gia svalutato in maniera eccessiva
  • Riqualifìcazione degli edifici molto poco curati in città
  • Cohousing sull’esistente
  • Agire su giochi rotti,sporcizia difficoltà ad andare in bicicletta
  • Creare e valorizzare i percorsi pedonabili normali e sportivi
  • Parlare con gli amministratori di condominio
  • Il concetto di vivere bene è vivere sano
  • Usare delle nuove norme per abbattimenti e ricostruzioni nel centro storico
  • Porre attezione a piazza Gramsci centro della città
  • Domandarsi quali siano buoni motivi per venire a vivere a Valenza
  • Come riconsiderare nella città che cambia i piani terreno ed i seminterrati?
  • Usare anche nell’edilizia economica popolare il principio di recupero

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Consumare meno suolo creando nuove opportunità: il report della discussione

valenza altoLe 3 Domande principali

  • Come stimolare con rinnovati insediamenti produttivi ed abitativi la città?
  • Come migliorare la vivibilità di Valenza?
  • Come valorizzare il patrimonio esistente senza ulteriormente cementificare il paesaggio?

Sintesi della discussione

Che la nostra città si stia lentamente svuotando è un dato ormai alla percezione di tutti e nasce dall’impoverimento delle nostre attività produttive e dalle loro difficoltà a cimentarsi all’interno della globalizzazione e dalla mancanza di alternative alla vocazione orafa che ha in passato fatto la fortuna della città. Continua a leggere

Idee per valenza

ideasDopo i cinque anni di Amministrazione Cassano Valenza per ripartire ha bisogno prima di tutto di idee. Idee che vengono dalle persone, da chi vive la città. Questo è il presupposto che traccia l’orizzonte di cambiamento che vuole offrire il PD alla città nel 2015.

Si riparte a gennaio, subito dopo le ferie con l’evento “Idee x Valenza”: un evento, 6 tavoli  tematici, 6 spazi per liberare i pensieri e lavorare soluzione, aperti, in cui sono invitati tutti i Valenzani a discutere, a costruire assieme il programma per una nuova Valenza, partendo da domande, dai problemi veri quali il rilancio dell’economia cittadina, la creazione di una nuova sanità per la città.

L’appuntamento è segnato sul calendario: 11 gennaio, Centro Comunale di Cultura.

Valenza è cambiata: consumare meno suolo creando nuove opportunità.

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La storia di Valenza a partire con l’Ottocento si lega al settore manifatturiero orafo e calzaturiero. Tra il 1861 e il secondo dopoguerra la città ha conosciuto una lenta crescita che portarono la cittadina di 10.702 abitanti (1861) a 13.650 nel 1951.  Valenza approva il suo primo piano regolatore nel 1956.

È il Boom Economico degli anni Cinquanta e Sessanta a sancire anche una vera e propria esplosione della città: nell’arco di dieci anni Valenza superava i 18.000 abitanti arrivando nel 1971 a contarne 23.061, il massimo storico. Questa crescita si lega all’urbanizzazione di nuove aree (il Comune di Valenza è il secondo in Italia ad avere un piano di edilizia economico popolare approvato (tra via Michelangelo e la circonvallazione ovest) , una sostanziale svolta paesaggistica con il sostanziale rispetto dei valloni e la nascita di nuovi quartieri. Gli anni Settanta si portano con sé anche il ripensare il mondo orafo, ormai prima colonna fondante dell’economia cittadina, e il tentativo di creare nuovi spazi per l’imprenditoria artigiana: nasce per questo l’esperienza del COINOR, con il primo Piano di Insediamenti Produttivi previsto dal nuovo PRG del 1977 approvato agli inizi degli anni ottanta.

L’ultimo piano regolatore è varato nei primi anni Novanta che vive nel presente. Questo piano immaginava una città in espansione imprenditoriale e demografica; ipotizzava una Valenza da 30.000 abitanti e dalla fiorente industria orafa, individuava nell’oltre ferrovia uno spazio fondamentale di impresa e di espansione della città fortemente ancorato al valore strategico del nodo ferroviario a all’orizzonte di un possibile potenziamento della rete viaria verso Mirabello e una connessione autostradale in quell’area.

L’ultimo decennio ha aperto un nuovo scenario scandito dal calo demografico, dalla creazione di numerose aree commerciali legate alla grande distribuzione, dalla creazione del mai decollato nuovo polo fieristico, Expo Piemonte, alle porte di Pecetto di Valenza. Inoltre, laddove l’area del COINOR ha visto il progressivo spopolamento di imprese orafe, dovuto alla crisi che è ancora in atto, la decisione del gruppo Bulgari di creare un nuovo polo produttivo non lontano da Expo Piemonte obbliga a riflettere su nuove geografie produttive.

Valenza al presente è ancora una città in cui il tessuto produttivo si interseca con quello abitativo, dove l’impresa artigiana coesiste nello stesso pianerottolo con l’appartamento famigliare, ma la nascita di nuove strutture produttive e di servizi, ad esempio la Casa di Riposo della Circonvallazione Ovest, il declinare del ruolo di passati presidi, quali l’Ospedale Mauriziano o l’ex Mercato Coperto, l’abbandono sia residenziale che dei piccoli laboratori artigiani del Centro Storico  e in generale un orizzonte demografico più modesto impongono di ripensare l’idea di città