Ecco i post-it raccolti durante il tavolo di domenica scorsa.
- Definire programmi comuni di evoluzione sociale coinvolgendo sport, volontariato sociale, amministrazione e scuole
- Tutti insieme a pulire la città con il coinvolgimento del Comune
- Il volontariato può essere il braccio operativo dell’amministrazione se messo nelle condizione di poter operare
- L’amministrazione deve partecipare alla “vita” delle associazioni, senza avere u n atteggiamento calato dall’alto
- Il volontariato può essere coordinato dall’Amministrazione per risolvere eventuali particolari situazioni
- Insieme occorre capire come raggiungere gli ultimi (anziani, extracomunitari, bambini), hanno leggi ad hoc, manca la conoscenza diffusa.
- Coordinare e monitorare l’azione e il disagio sociale valenzano coinvolgendo il volontariato
- Lo sport è un servizio sociale
- E’ indispensabile ritrovare una collaborazione tra l’amministrazione e le associazioni
- Occorre definire degli obiettivi sociali ed attivare le collaborazioni necessarie
- Esistono problemi che insieme possono essere superati quali: risorse economiche, strutture (gestione ed organizzazione), strumenti, organizzazione
- Le associazioni possono giocare un ruolo nelle azioni di prevenzione, meglio se supportate dall’Amministrazione
- Occorre una maggiore disponibilità di informazioni sulla situazione sociale valenzana per consentire al terzo settore di poter collaborare nel migliore dei modi
- Le consulte devono avere un ruolo consuntivo, per riuscirci deve essere messa a conoscenza delle politiche intraprese dall’Amministrazione
- Creare un collegamento operativo tra Amministrazione e volontariato su differenti aspetti sociali
- Definire un obiettivo comune sul welfare
- Colmare il vuoto tra terzo settore e Comune
- Il comune può/deve essere promotore delle attività/iniziative del volontariato valenzano
- Creare un coordinamento su contenuti al fine di creare sinergie ad esempio tra spot, associazioni di volontariato e Comune
- Le risorse economiche destinate al welfare devono essere destinate verso obiettivi comuni pianificati e mirati
- Il link tra pubblico, privati e terzo settore è necessario. L’Amministrazione deve promuovere iniziative anche coinvolgendo il privato per incrementare le risorse a disposizione
- Creare politiche basate sul NOI con il supporto di tutti anche del comune (sostenendo il terzo settore che già opera in questa direzione)
- Bisogna definire obiettivi chiari e semplici che il terzo settore possa cogliere come opportunità e stimolo
- Il terzo settore può essere anche da professionisti e da assistenti sociali, l’amministrazione potrebbe essere il collettore tra queste figure.
- L’assistenza sociale potrebbe diventare un HUB per il terzo settore
- L’amministrazione non deve dimenticare nessuna forma di volontariato, dando pari dignità ad ogni associazione
- Lo sport ha un aspetto sociale e deve essere coinvolto nella programmazione sociale
- Il problema delle strutture è il problema di molte associazioni, il Comune può essere provider per supportare il terzo settore?
- Il welfare è fatto dai cittadini anche con il volontariato
- Il volontariato spesso agisce in silenzio facendo moltissime attività, il Comune potrebbe aiutare le associazione almeno nell’azione di reclutamento di nuovi volontari
- Il rapporto con l’amministrazione comunale e le associazioni non deve solo essere ragioneristico ma progettuale
- Il comune non deve usare il volontariato, deve coinvolgere il volontariato
- Un’amministrazione vicina alla città deve fare progettazione ma solo e soprattutto con la partecipazione. Occorre aprirsi per capire e costruire soluzioni insieme
- Coinvolgere le Fondazioni cittadine nelle politiche attive di natura sociale per avviare e concretizzare la sussidiarietà orizzontale
- Creare momenti di co-partecipazione sociale anche con le Fondazioni
- Riportare al centro del welfare i soggetti (anche Fondazioni) che hanno potenzialità da spendere
L’ha ribloggato su cassiopea.
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